due anni la mucca poteva avere un vitellino. Quando doveva nascere, gli uomini della famiglia aiutavano la mucca, oppure chiamavano qualche altro uomo del paese. In caso d'urgenza chiamavano il veterinario. Le donne non c'entravano, perché questo era un lavoro da uomini. Alcuni vendevano il vitello alla macelleria, dove lo macellavano e poi vendevano la carne. Il vitello si vendeva per 60, 70 o 80 lire. Bolni telicek v Precniku. Il vitellino ammalato a Precenico.
Le mucche venivano portate al mattatoio o "macello". Se la mucca stava male, la macellavano in casa e vendevano la carne di famiglia in famiglia.
In paese c'erano cavalli, maiali, galline e asinelli. Un anno a Trebiciano hanno macellato ben 35 maiali. I maiali venivano ammazzati d'inverno, di solito per Sant'Andrea (30 novembre) che e' il patrono di Trebiciano. In paese si diceva "San Andrea porta i coltelli". Agli animali davano da mangiare avanzi di cibo che chiamavano "pomíje" (vanzumi). I maiali si compravano in maggio o in giugno. Le mucche le macellavano quando volevano.
A Sesana, vicino alla chiesa, c'era un grande spiazzo dove facevano la fiera. Li' vendevano mucche, cavalli, vitelli, capre, asini, maiali e altri animali domestici. Cosi' chi voleva vendere la mucca la portava a Sesana. La fiera si svolgeva il 12 e il 22 di ogni mese. Le mucche e i maiali si compravano in maggio o in giugno. La mucca doveva essere sana, forte e grassa. Prima di comprarla le tastavano le vene, proprio per vedere se la bestia era robusta.